Giornalisti sotto attacco in Europa, serve protezione speciale

“Sempre più spesso i giornalisti sono sotto attacco in Europa. Quando si parla di impunità per i crimini contro i giornalisti si pensa ai mandanti di omicidi, pestaggi e minacce, ma ci sono altri metodi per mettere a tacere quotidianamente i giornalisti, nell’indifferenza generale, che non possono essere sottovalutati. Si chiamano querele temerarie: ovvero cause per diffamazione senza fondamento con una richiesta esorbitante di risarcimento dei danni. Anche se poi il giornalista verrà assolto dovrà comunque pagarsi l’avvocato che deve fronteggiare studi legali di multinazionali o di politici importanti. La situazione diventa tanto più grave se si considera che sempre più spesso i giornalisti lavorano come free lance e hanno pochissime o nessuna tutela legale. Il risultato più immediato è che il giornalista si autocensura rinunciando a scrivere inchieste scomode che in alcuni casi vengono pagate meno di 10 euro lordi. Nelle conclusioni della Commissione speciale Crim si esortavano gli Stati membri a depenalizzare i reati di diffamazione e calunnia per chi segnala episodi di corruzione, criminalità organizzata e riciclaggio di denaro sporco. Credo sia necessario riprendere questo passaggio e applicarlo anche al giornalismo per favorire quelle inchieste che tanto servono alla nostra democrazia. Ai giornalisti europei serve una protezione speciale”, così Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in un intervento in plenaria (24.11.2020).