Giustizia, Italia agli ultimi posti con Polonia e Ungheria


L’Europa ci piazza al quintultimo posto tra gli Stati membri (davanti solo a Bulgaria, Polonia, Slovacchia e Ungheria) nella percezione pubblica sull’indipendenza dei tribunali e dei giudici e addirittura al terzultimo posto, dietro Polonia e Ungheria, se al sondaggio rispondono le imprese. E ci dice che i nostri processi, sia civili, sia penali, sono troppo, troppo lunghi. Serve urgentemente una riforma della giustizia seria, che coinvolga sia il procedurale, sia il piano organizzativo. Ce lo chiedono anche come condizione per i soldi del Recovery. E, ciliegia sulla torta, lo stesso giorno in cui possiamo vantare questi ‘successi’ in campo giudiziario, arriva la riforma Cartabia.

Accorciare i processi? Semplice: mettiamo la prescrizione, anzi l’improcedibilità, e per dare un contentino al Movimento 5 Stelle diciamo che la mettiamo solo in appello (che scatta dopo due anni) e in Cassazione (dopo un anno). Quindi, i magistrati e le forze dell’ordine fanno le indagini, spendono soldi dei contribuenti per intercettazioni, ricerche, verifiche, accertamenti e poi tutto passa davanti al giudice. Per il primo grado nessun problema, i magistrati possono prendersi tempo, anche se non troppo, perché se ci sono misure cautelari occorre che la sentenza arrivi dopo un anno, altrimenti gli imputati tornano liberi. Quindi arriva la sentenza. I giudici ci mettono il loro tempo per depositare le motivazioni. Per i processi più complicati a volte serve pure un anno, lasciando stare le patologie.

Il tic tac dell’improcedibilità comincia quando viene presentato l’appello. Qualche rinvio, le vacanze estive, qualche notifica non inviata a dovere e siamo già a due anni. Prescritto con tanti saluti, ma con un grande merito…. In questo modo non si arriva nemmeno in Cassazione. Poco importa se i soldi dei contribuenti e le energie di forze dell’ordine e magistrati sono stati spesi invano, poco importa se le vittime non ottengono giustizia e nemmeno il risarcimento del danno… in questo modo i tempi dei processi si sono accorciati. Come dire che per evitare affollamento negli ospedali, si uccidono i pazienti prima del ricovero: efficace, certo, ma un tantino eccessivo, non vi pare?
Processi importanti e difficili come la Trattativa Stato-mafia sarebbero già improcedibili. Stessa cosa per tutti quei casi gravissimi che coinvolgono colletti bianchi, pubbliche amministrazioni, reati ambientali (già largamente abbandonati a se stessi).

Un altro dato che emerge dalla relazione dell’Europa è che la giustizia italiana ha bisogno di personale, mentre abbondiamo per il numero degli avvocati: siamo al quarto posto con 392,6 legali per 100mila abitanti, prima di noi solo Cipro, Lussemburgo e Grecia. Il problema italiano è anche che i contenziosi sono troppi. Decisamente troppi. Una soluzione sarebbe quella di depenalizzare molte sciocchezze. Per dieci anni ho girato aule giudiziarie e mi sono ritrovata davanti processi che fotografano bene lo stato della nostra giustizia. Consiglio a tutti i cittadini, se hanno tempo, di andare a seguire qualche dibattimento pubblico e capiranno molte cose.

Vi racconto un episodio: un processo per il furto di un pacchetto di merendine davanti a un supermercato. I ’ladri’ erano una coppia indigente di stranieri a cui era stato detto da amici che davanti al supermercato veniva messa la merce appena scaduta e che se uno voleva prenderla, poteva farlo liberamente. Il problema è che davanti al supermercato c’era anche il bancale di merendine che dovevano essere messo sugli scaffali e la coppia, oltre a cibi scaduti, ha portato via anche un pacchetto di merendine che non lo erano. Bene: il processo era in corso da due anni e si continuavano a sentire testimoni per capire se le coppia fosse o meno in mala fede. Ma non finisce qui, perché vi racconto anche di un delicatissimo processo di esterovestizione di cui erano accusati i vertici di una importantissima azienda tessile italiana. Il pm non si è mai presentato in aula e ha lasciato che l’accusa venisse portata avanti dal magistrato onorario che aveva ricevuto il fascicolo la sera prima dell’udienza. Per quanto bravo come poteva competere contro un intero pool di avvocati agguerritissimi di un importante studio legale di Milano?

Già si fatica a ritenere la legge uguale per tutti, con la riforma Cartabia si avrà il risultato che chi ha i soldi per pagare gli avvocati e tirarla per le lunghe otterrà l’improcedibilità. I ladri di polli, invece, saranno severamente puniti. Punto.