Ue: libertà stampa in pericolo, serve una direttiva contro le querele temerarie

“Giornalisti minacciati, silenziati, picchiati, persino uccisi. In troppe parti d’Europa, dalla Polonia a Malta, dall’Olanda all’Italia, si moltiplicano gli attacchi diretti all’esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali quali la libertà di espressione e la libertà e l’indipendenza dei media. La risoluzione approvata dal Parlamento europeo chiede alla Commissione una proposta legislativa per proteggere le persone che indagano, segnalano o denunciano questioni di interesse pubblico dalle cause strategiche contro la partecipazione pubblica o querele temerarie. Noi riteniamo che il problema oggi in Europa sia serio e che sia urgente l’approvazione di una direttiva che dovrà essere recepita dunque da tutti gli Stati membri. È obiettivo primario della democrazia europea tutelare giornalisti, società civile e ONG. La delegazione del Movimento 5 Stelle ha presentato alcuni emendamenti che figurano nei compromessi finali del testo tra cui la necessità di sostenere lo scambio delle migliori pratiche attualmente in vigore in UE e formazioni specifiche per i giudici. Inoltre, per ridurre il rischio dell’abuso del processo, abbiamo chiesto agli Stati Membri di introdurre la possibilità per le autorità giudiziarie di effettuare una valutazione preventiva, basata su criteri oggettivi, dei casi di querele temerarie al fine di dichiararli irricevibili se il ricorso in giudizio è manifestamente un pretesto per mettere un bavaglio ai giornalisti. Dispiace non sia passato in plenaria l’emendamento che condanna il trattamento a cui è sottoposto Julian Assange. Tocca adesso alla Commissione prendere in esame queste proposte e farle proprie. Non possiamo più perdere tempo”, così Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in una nota (11.11.2021).