Ecomafia, Pignedoli-Costa: ora favoriamo approccio Ue, Italia sia modello virtuoso

“Parlare di crimini ambientali in Europa è fondamentale: si tratta di un fenomeno transnazionale, che dunque coinvolge più Stati membri e come tale deve essere affrontato e combattuto. In Unione Europea stiamo compiendo dei sostanziali passi avanti sulla Direttiva Ue in merito: l’Italia può rappresentare un modello, essendo la normativa del nostro Paese più avanzata rispetto a quella degli altri Paesi. Nonostante ciò è ancora lungo il percorso da compiere anche in Italia: i crimini ambientali sono tutt’oggi tra i meno perseguiti anche sul nostro territorio. Grazie alla Direttiva, finalmente, sarà previsto oltre al reato amministrativo anche quello penale”, così Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, a margine dell’evento ‘Fighting Ecomafia in the Eu’ al Parlamento europeo.

“Mentre il business derivante dai reati ambientali è sviluppatissimo e coinvolge il crimine organizzato, per contro la normativa in merito non è ancora abbastanza sviluppata. In Italia nel 2015 è stata finalmente adottata la legge sugli ecoreati: si tratta di un primo e importante, benché tardivo, passo, che deve essere però seguito, per essere davvero efficace, dalla confisca dei beni a coloro che hanno commesso questi illeciti e dall’obbligo di bonifica dei territori danneggiati. La salute dei cittadini deve essere la priorità che guida la lotta ai reati ambientali”, ha aggiunto Sergio Costa, Vicepresidente della Camera dei deputati (7.6.2023).