Ue: prioritario contrasto a conflitti d’interesse

“Porte girevoli e conflitto d’interesse continuano a martellare le istituzioni europee. L’ultima notizia è il prossimo insediamento dell’economista statunitense Fiona Scott Morton a Chief competition economist della Commissione Europea. Scott Morton ha già coperto incarichi di governo negli Stati Uniti e ha lavorato per Apple e Amazon, consulenze che ha tenuto nascoste e che sono state rivelate dalla stampa. Non si trovava proprio nessun altro?”. Lo ha detto Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, dopo la chiusura della plenaria a Strasburgo.

“Sul contrasto alla corruzione, al conflitto d’interessi, alle porte girevoli e all’azione delle lobby, l’Unione Europea si gioca buona parte del suo avvenire e la sua credibilità nei confronti dei cittadini dei 27 stati membri. Stiamo cercando di riformare le regole del Parlamento Europeo su trasparenza, integrità, responsabilità e lotta alla corruzione e il Movimento 5 Stelle abbiamo presentato alcuni emendamenti rafforzativi. Purtroppo il grande problema delle “porte girevoli” e del conflitto d’interesse restano ancora senza risposta. Non esiste ancora una contromisura efficace da parte delle Istituzioni europee a queste forme di minaccia, sulle quali nei tanti dibattiti che ho organizzato in Italia e a Bruxelles con europarlamentari di diversi gruppi politici emerge spesso la perplessità e la frustrazione di cittadini e associazioni”, prosegue l’eurodeputata pentastellata.

“Per risolvere il problema gli strumenti esisterebbero, come è stato già fatto in tanti paesi. L’Unione Europea è al palo: nello studio che ho commissionato a tre studiosi internazionali – Andrew Schmulow, Jeff Hauser e Alberto Alemanno – emerge chiaramente che la Commissione Europea ancora sottostima gli effetti delle revolving doors e del conflitto di interessi. Ci vuole un cambio di passo”, conclude Pignedoli (14.7.2023).