M5S: il commissario Ue Breton stronca piani per la A22


La Commissione europea ci ha fatto sapere cosa pensa dell’appalto e dei progetti per l’autostrada A22, con una risposta di Thierry Breton, Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, all’interrogazione dell’europarlamentare Sabrina Pignedoli del Movimento 5 Stelle. Scrive Breton: “Una concessione come quella per l’autostrada A22 può essere aggiudicata senza gara d’appalto se sono soddisfatte le condizioni in-house di cui all’articolo 17 della direttiva sulle concessioni. Se non sono state soddisfatte tutte le condizioni in-house, compresa l’assenza di capitale privato nella società concessionaria, la concessione dovrebbe essere aggiudicata mediante una gara d’appalto che garantisca una concorrenza leale.”

“Ricordiamo che in base al decreto infrastrutture del 2021, se non verrà liquidato il capitale privato entro fine 2022 invece di mettere a gara di mercato la concessione della A22, si darà spazio a una gara in project financing con una sorta di prelazione per l’attuale compagine societaria e si darà spazio a ulteriori capitali privati alla ricerca di profitti. La gara in project financing non è detto che sarà valutata come adeguatamente concorrenziale e non è neppure citata da Breton fra le opzioni”. Lo dichiara un gruppo di esponenti del Movimento 5 Stelle: l’europarlamentare Sabrina Pignedoli, i deputati Alberto Zolezzi, Francesca Businarolo, Stefania Ascari, Maria Edera Spadoni, Vittorio Ferraresi e Davide Zanichelli, con i consiglieri regionali Alex Marini, Diego Nicolini, Andrea Fiasconaro e Silvia Piccinini.

“Questo iter in sostanza è stato dichiarato illegittimo dal punto di vista comunitario con la risposta all’interrogazione che insiste anche sulla necessità di concorrenza. Infatti, non mettendo a gara la concessione e avviando un project financing con prelazione legata al know-how per gli attuali concessionari non si riuscirebbe a garantire adeguata concorrenza. Un iter, sostenuto anche da alcuni soci locali, che comporterebbe comunque vari rischi: in primis l’aumento dei pedaggi, la diminuzione di interventi di manutenzione e la concreta possibilità di investire in inutili opere autostradali (Cispadana, Tibre, Mantova Cremona ecc) che rischiano di far fallire la società, invece di costruire opere compensative per il territorio. La risposta di Breton stronca di fatto questa procedura, essendo presenti capitali privati, senza alcuna traccia di gare concorrenziali. Il commissario UE sottolinea il fatto che «un’eventuale partecipazione del concessionario uscente alla procedura di gara dovrebbe essere accompagnata dall’adozione di adeguate misure di attenuazione per garantire che la concorrenza non sia distorta». Ma nei piani dei soci, fatti propri dalle relatrici del decreto con un blitz emendativo, non si parla di gara concorrenziale ma di finanza di progetto con prelazione”, proseguono gli esponenti del M5S.
In sostanza conviene liquidare entro fine 2022 i capitali privati, mantenendo la concessione e gli investimenti per le opere compensative per i territori. Si eviterebbe di mettere a gara la concessione con il concreto rischio di perderla se la procedura fosse davvero concorrenziale.

“A ottobre 2021 avevo presentato anche 2 subemendamenti per escludere il ricorso al project financing”, ricorda Zolezzi. “Solo pochi mesi fa chiedevamo dove sarebbe andato a finire il miliardo destinato ai territori? I 160 milioni solo per Valdaro e la chiusura dell’anello tangenziale a Mantova? Forse a costruire cattedrali autostradali distruggendo il territorio padano già soffocato dalle polveri sottili”.

“L’UE evidenzia che i piani per l’A22 non sono in linea con gli obiettivi della Green Economy. Nel prosieguo della risposta, si legge infatti: “La Commissione sostiene la transizione verso una mobilità a zero emissioni e un trasferimento modale verso soluzioni di mobilità sostenibile, come dimostrato dalle recenti iniziative incluse nel secondo pacchetto sulla mobilità : ad esempio la proposta di regolamento su una nuova rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), il nuovo quadro per la mobilità urbana e il piano d’azione relativo alle ferrovie per promuovere il trasporto passeggeri a lunga distanza e transfrontaliero. Sebbene sia prerogativa degli Stati membri elaborare e attuare politiche dei trasporti per i diversi modi di trasporto, la Commissione continuerà a garantire la conformità delle azioni degli Stati membri al diritto dell’Unione e a sostenere iniziative coerenti con i suddetti obiettivi strategici generali dell’UE.”, aggiungono i portavoce M5S.

“Costruire una nuova rete autostradale nel bacino Padano, il più inquinato d’Europa, non è in linea con questi obiettivi per cui oltre all’errore di metodo, Breton segnala gravi errori di merito nei piani dei soci attuali della A22, pubblici e privati. Trasportare merci su ferro inquina 30 volte meno che su gomma. Stimoleremo tutti gli attori nazionali per modificare la normativa sulla A22 e allineare gli obiettivi gestionali alla concorrenza, alla sostenibilità e allo sviluppo di nuove infrastrutture territoriali “green” come il raddoppio ferroviario fra Verona, Mantova e Modena”, concludono gli esponenti M5S Pignedoli, Zolezzi, Businarolo, Ascari, Spadoni, Zanichelli, Ferraresi, Marini, Fiasconaro, Nicolini e Piccinini (5.2.2022).