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A22

M5S: gestione A22, la Regione Trentino-Alto Adige scelga da che parte stare

Comunicati stampa, Europa, News
X7 Febbraio 2022
La risposta fornita dal Commissario europeo per il mercato interno e i servizi Thierry Breton,

M5S: il commissario Ue Breton stronca piani per la A22

Comunicati stampa, Europa, News
X6 Febbraio 2022
La Commissione europea ci ha fatto sapere cosa pensa dell’appalto e dei progetti per l’autostrada

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Europarlamentare eletta nel Collegio Elettorale Nord-Est alle Elezioni Europee del 2019 con il @MoV5Stelle.

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30 Lug

Giorni fa, all'assemblea del @Mov5Stelle #Veneto il ministro @FedericoDinca esortava gli attivisti a ripartire e puntare sui programmi. Saputo che restava il vincolo dei due mandati, lascia il Movimento per “insanabili divergenze”. Più che ai programmi, interesse alla poltrona?

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14 Lug

#Giustizia. La Relazione sullo stato di diritto dell'@EuropeanCommiss lancia l’allarme: la legge #Cartabia ha solo peggiorato le cose. Processi lunghi, manca legge su #ConflittodInteressi e contro #QuereleTemerarie. Occorre porre rimedio presto.

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6 Lug

Il #GreenDeal è una buffonata? All’@Europarl_IT a Strasburgo voto su #Tassonomia: entrano #Nucleare e #Gas. Una vergogna. La #TransizioneEcologica così non si fa!

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ADDIO MATTEO Non riesco ancora a crederci: solo po ADDIO MATTEO
Non riesco ancora a crederci: solo poche settimane fa eravamo seduti in una pizzeria a Trastevere a parlare di politica, dei tuoi libri e di progetti futuri. E invece ora te ne sei andato, così, all’improvviso. Troppo presto.
Addio Matte, resterai sempre nel cuore di chi ti vuole bene.
IL 70% DELLE ARMI ALL'UCRAINA SAREBBE SPARITO Le IL 70% DELLE ARMI ALL'UCRAINA SAREBBE SPARITO
Le forniture di armi all'Ucraina da parte degli Stati Uniti e degli altri Paesi della Nato hanno fatto discutere in molti per gli effetti negativi che possono avere sul dialogo e su una trattativa di pace. Ma ora la questione è un'altra. Un problema molto serio, già evidenziato da alcuni analisti e ora rilanciato da un'inchiesta della Cbs: solo il 30% degli armamenti destinati all'Ucraina raggiungerebbe le zone di guerra e per essi non esiste alcun sistema di tracciamento. In poche parole, è impossibile sapere dove sono. Si ritiene che una parte sia ferma nei depositi della Nato e dell'Ucraina, ma una percentuale consistente potrebbe essere sparita. Sono dati inquietanti, soprattutto perché si tratta di missili e sistemi d'arma di ultima generazione costosissimi e molto letali. Che, rivenduti al mercato nero, possono fruttare tanto denaro. 
Il governo ucraino ha accusato la Cbs di disinformazione, chiedendo addirittura un'inchiesta internazionale sul documentario. Dopo le pressioni di Kiev, la tv statunitense ha in parte ritrattato i contenuti del documentario, ma alcuni alti ufficiali Usa sono andati in Ucraina per indagare sulle armi disperse. E tre giorni fa il Pentagono ha annunciato altri armamenti per 1 miliardo di dollari. 
Resta il problema della tracciabilità degli armamenti, che rischiano di finire sul mercato nero. I recenti cambi al vertice dell'intelligence voluti da Zelensky, secondo alcuni esperti, sarebbero dovuti alla crescente insoddisfazione per gli scarsi risultati nella lotta al traffico di denaro sporco e di armi. L'Ucraina, ricordiamolo, dopo il crollo dell'Urss ha visto crescere il proprio tasso di corruzione. L'invasione russa non ha certo migliorato le cose.
ACETO BALSAMICO: LA UE AGISCA Lo Stato italiano f ACETO BALSAMICO: LA UE AGISCA
Lo Stato italiano finalmente si è mosso e ha chiesto all'Unione Europea la procedura d'infrazione per la Slovenia sull'aceto balsamico. Esistono tre aceti balsamici emiliani tutelati a livello europeo: l'aceto Balsamico di Modena IGP, l'aceto balsamico tradizionale di Modena DOP e quello balsamico tradizionale di Reggio Emilia DOP. Sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.
I prodotti italiani sono da tempo oggetto di un saccheggio da parte di smaliziate industrie che utilizzano il lavoro e le tradizioni alimentari della penisola per farsi pubblicità. 
Bisogna fermare il tentativo della Slovenia di trasformare la denominazione di aceto balsamico in uno standard di prodotto e quindi di permetterne la produzione in altri Paesi, anche perché costituirebbe un pericoloso precedente che metterebbe a rischio la stessa concezione di marchi europei DOP e IGP. 
La richiesta di infrazione a una palese violazione dei regolamenti europei era stata da tempo sollecitata dai nostri produttori.
L'aceto balsamico è uno dei prodotti che dà lavoro e lustro alla nostra terra. La Commissione Europea ora agisca e fermi questo tentativo assolutamente ingiustificato di appropriazione dei nostri marchi.
DISASTRO DI MARCINELLE, 66 ANNI FA Vivendo a Brux DISASTRO DI MARCINELLE, 66 ANNI FA
Vivendo a Bruxelles mi capita spesso di incontrare cittadini belgi di origini italiane. Molti di loro hanno imparato la lingua in famiglia: sono figli e nipoti dei tanti immigrati che andarono a lavorare in Belgio per poter vivere e dare un futuro alla loro famiglia. Anche i discendenti di quei migranti che arrivarono in Belgio a partire dagli anni Cinquanta del Novecento conoscono bene il disastro di Marcinelle, avvenuto nel 1956 nella miniera di carbone di Bois du Cazier. Una tragedia, forse annunciata, che provocò la morte di 262 operai, la metà della quale erano italiani, provenienti soprattutto da Abruzzo, Molise, Puglia e Calabria. 
Oggi ricordiamo il disastro di Marcinelle pensando ancora una volta alle morti sul lavoro, a quando si rischia la vita pur di guadagnare qualcosa. Quella tragedia incisa nella memoria di molti ci fa ricordare la storia e la cronaca più recente, con tanti casi inaccettabili a cui nessuno si deve rassegnare.
MALTA: MORTE SOSPETTA DI UN MAGISTRATO Il procura MALTA: MORTE SOSPETTA DI UN MAGISTRATO
Il procuratore maltese Karl Muscat, che indagò sull'omicidio di Daphne Caruana Galizia, è stato trovato morto nella sua abitazione di Swiegi in circostanze sospette. Muscat aveva portato avanti le indagini contro il miliardario Yorgen Fenech e l'editore Vince Nuhagiar. La polizia ha detto di non escludere alcuna ipotesi a causa della posizione in cui è stato ritrovato il corpo del magistrato. Muscat aveva seguito indagini su casi di riciclaggio ad alto livello ed era stato sospeso dal servizio la settimana scorsa. Secondo i risultati dell'autopsia, Muscat, che aveva 43 anni, sarebbe morto per insufficienza cardiaca.
A 42 ANNI DALLA STRAGE DELLA STAZIONE DI BOLOGNA A 42 ANNI DALLA STRAGE DELLA STAZIONE DI BOLOGNA
Quest’anno commemoriamo i morti della strage della stazione di Bologna con un pezzo di verità giudiziaria in più. Lo scorso aprile, infatti, sono stati condannati in primo grado Paolo Bellini, all’ergastolo per concorso in strage. All’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel è stata comminata una pena di  6 anni per depistaggio e a Domenico Catracchia, l'ex amministratore di condomini in via Gradoli, a Roma, imputato per false informazioni ai pm, la pena di 4 anni.
Una verità, ricordiamolo, che si è tentato di negare ai familiari delle vittime, visto che il procuratore capo Giuseppe Amato puntava all’archiviazione: un grande errore di valutazione, evidentemente. Del resto, come di dimostrano le condanne, le indagini sulla strage della stazione di Bologna sono state fin da subito depistate per tentare di evitare che si raggiungesse la verità. Solo l’ostinazione e la forza incredibile dei familiari delle vittime ci hanno permesso di scoprire un altro pezzo di verità giudiziaria su una delle stragi più sanguinose della storia italiana. 
“Bologna è una donna emiliana di zigomo forte/
Bologna capace d'amore, capace di morte/
Che sa quel che conta e che vale, che sa dov'è il sugo del sale/
Che calcola il giusto la vita e che sa stare in piedi per quanto colpita”
#bologna #stragedistato #giustizia #vittime #veritaegiustizia #2agosto
ASSEMBLEA REGIONALE M5S FRIULI-VENEZIA GIULIA. GRA ASSEMBLEA REGIONALE M5S FRIULI-VENEZIA GIULIA. GRAZIE! 
Voglio ringraziare per il proficuo confronto tutti i partecipanti all'assemblea regionale del Movimento 5 Stelle del Fiuli-Venezia Giulia. Un ringraziamento ai colleghi deputati Luca Sut, coordinatore regionale del Movimento, e Sabrina De Carlo che hanno permesso di partecipare alla conferenza anche le persone che non erano fisicamente presenti, grazie ai collegamenti da remoto. Tante le istanze da parte del territorio. Questo è il momento di ripartire, guardando verso il futuro e portando avanti progetti che coinvolgano e supportino il territorio.
PETROLIO PER ARMI: MACRON ACCOGLIE PRINCIPE BIN SA PETROLIO PER ARMI: MACRON ACCOGLIE PRINCIPE BIN SALMAN
Quello che i servizi d'intelligence statunitense hanno identificato come il mandante dell'omicidio del giornalista Jamal Khasshogi all'interno del consolato arabo di Istanbul, ossia il principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammad Bin Salman, è stato ricevuto dal presidente francese Macron all'Eliseo. Comprensibile la rabbia della vedova Khasshogi. È il primo leader occidentale a riprendere officialmente le relazioni con l'Arabia Saudita, anche se queste relazioni non si sono in realtà mai interrotte. Nonostante l'omicidio di Khasshogi e nonostante il terribile conflitto in Yemen. Lo stesso Macron aveva incontrato Bin Salman lo scorso dicembre a Gedda. Molti gli accordi commerciali in atto. Armi ed accordi commerciali in cambio di petrolio, tanto petrolio. Il sito investigativo Disclose ha svelato documenti segreti del ministero della difesa francese, i cosiddetti “Yemen Papers”, che dimostrano chiaramente come la Francia sia uno dei primi fornitori di armi dell'Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti. Molte di quelle armi servono per la guerra in Yemen. 
L'accoglienza all'Eliseo del principe Bin Salman è l'inizio del suo sdoganamento in Occidente. La Francia si butta avanti, a dispetto di un concetto già molto incerto come quello di “diplomazia europea”. E sicuramente Macron, nel suo incontro con il principe Bin Salman, avrà sottolineato l'importanza del rispetto dei diritti umani e della libertà di stampa...
MAFIE A MILANO: ARRESTI E INDAGATI L'indagine “ MAFIE A MILANO: ARRESTI E INDAGATI
L'indagine “Medoro” coordinata dalla Dda di Milano, con indagini del Ros e della squadra mobile, ha portato in Lombardia all'arresto di 4 persone e alla chiusura delle indagini per altre 27. L'indagine riguarda un clan di 'ndrangheta collegato alla famiglia Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia). Associazione mafiosa e narcotraffico tra i reati contestati. Il gruppo aveva ramificazioni in tutta Italia e anche alle isole Baleari, in Spagna, dove i mafiosi erano attivi nel recupero crediti e nella sicurezza dei locali notturni. Tra gli arrestati figura un'avvocatessa che per intimidire un piccolo imprenditore a cui aveva prestato dei soldi, ha fatto ricorso a esponenti di tre mafie diverse ('ndangheta, cosa nostra e sacra corona unita). Un accerchiamento fatto di intimidazioni e pesanti minacce. Tutto questo in provincia di Milano. Uno scenario inquietante, anche per l'alleanza tra mafie diverse.
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