Zelensky a Roma: il tridente avvelenato


“L’unica formula per la pace è la mia”. Sono le parole ‘distensive’ di Zelensky nella sua tappa romana. “Rispetto il Papa ma non abbiamo bisogno di mediatori”, ha aggiunto dopo la visita al pontefice che si è proposto per negoziare la pace.
Zelensky, invece, immancabilmente ha ribadito la sua richiesta di invio delle armi, con un ‘sottile’ tono intimidatorio: “Se non ci armate, i vostri figli andranno al fronte”.
Che poi non ce n’era nemmeno bisogno, dal momento che al Governo sono tutti prontissimi ad assecondare le richieste del presidente dell’Ucraina. Del resto la lobby della armi è al ministero della Difesa.

In più c’è una comunanza anche nell’area politica tra il governo italiano e quello ucraino. Se qualcuno dagli scranni del governo parla di “sostituzione etnica”, dall’altra Zelensky arriva in Italia con uno strano simbolo sulla solita felpa indossata per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e Papa Francesco. Si tratta di un tridente con la spada che è il simbolo del partito neonazista ucraino Pravyj Sektor, fondato alla fine del 2013, e ancora prima dall’organizzazione dei Nazionalisti Ucraini nata nel 1929, che propugnava la creazione selettiva di di una “razza ucraina”. Non più il Tryzub, il tridente simbolo dell’Ucraina, ma quello con la spada in mezzo, riferibile al neonazismo.


Siamo davvero consapevoli di chi stiamo armando? Sono questi i valori che permettono a uno stato di entrare in Europa?