Presentato Rapporto mafie in Veneto


È stato presentato stamattina a Padova, presso l’Archivio Antico di Palazzo Bo, il rapporto “La presenza delle organizzazioni criminali di tipo mafioso nel centro-nord Italia: il caso del Veneto

Lo studio riguarda le aziende controllate dalle mafie in Veneto ed è basato sull’analisi di dati ricavati da inchieste della magistratura e delle forze dell’ordine.

La ricerca, commissionata dall’europarlamentare Sabrina Pignedoli, è stata condotta dal prof. Antonio Parbonetti e da alcuni ricercatori dell’Università di Padova, Dipartimento di Scienze Economiche e aziendali-Centro di ricerca imprese, mafia ed economia (Crime). Ha partecipato alla presentazione in qualità di relatore anche il presidente della Commissione parlamentare antimafia, sen. Nicola Morra.

“Le mafie non portano ricchezza”, ha detto l’europarlamentare Sabrina Pignedoli. “Molti pensano che se ci sono i soldi, anche quelli delle mafie, va tutto bene. Ma non è così. L’azienda mafiosa è concorrenziale negli appalti, perché sottopaga i lavoratori e agisce fuori dalle regole. In Veneto ci sono clan mafiosi molto strutturati che utilizzano le false fatturazioni, creando così legami con aziende già operanti nel territorio che traggono vantaggi da queste procedure illegali”, ha sottolineato Pignedoli.

“Le aziende di matrice mafiosa sono utilizzate per rafforzare il radicamento sociale ed economico sul territorio – ha detto Nicola Morra nel suo intervento – e di fare concorrenza sleale, facendo terra bruciata nei confronti delle imprese oneste”.

Come ha sintetizzato il prof. Parbonetti, le aziende legate alle mafie in Veneto sono oltre un migliaio, come hanno accertato le indagini condotte fin qui. È solo la punta dell’ iceberg, che però permette di comprendere il modus operandi di queste imprese, spesso avviate con pochi capitali di partenza, e quindi non allo scopo di riciclare il denaro, ma con notevoli prestiti da parte delle banche e quindi con debiti da parte dei mafiosi.

“C’è una relazione tra banche e mafiosi”, ha detto Morra, che ha sottolineato la necessità di maggiori controlli su questo aspetto.

Il giro d’affari delle aziende venete legate alle mafie è di 51 miliardi di euro, non solo nell’edilizia, nel settore immobiliare e nel commercio, tradizionali comparti elettivi di queste organizzazioni criminali. Per il settore dell’edilizia, il Veneto registra una maggiore presenza mafiosa rispetto alla media del Centro-Nord. Numeri più alti nella regione anche per il settore rifiuti e servizio acqua. Ma le aziende criminali, in terra veneta sono attive in tutti i settori, compresi l’istruzione e l’assistenza sociale.

Il rapporto permette di far luce su una realtà a lungo trascurata, salita alla ribalta grazie a importanti indagini della magistratura e delle forze dell’ordine, ma che continua a lavorare senza dare nell’occhio, minando l’economia sana del Veneto (25.2.2022) .